Il sorriso gioca di per se un ruolo molto importante nell’estetica e condiziona il modo di rapportarsi con gli altri e la percezione che gli altri hanno di noi. Se è convenzionalmente accettato che l’odontoiatra si occupi dell’aspetto dei denti, meno noto è che egli possa occuparsi anche dell’estetica dei tessuti molli che si trovano nei 2/3 del volto di sua appartenenza.
Nel corso degli anni si sono susseguite evoluzioni e cambiamenti nei materiali utilizzati per donare un aspetto più giovane e sano al volto e ad oggi la scelta tra i materiali disponibili è molto ampia.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) già nel 1946 dice che: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità”; viene introdotta quindi una connotazione sociale della salute, che viene valutata in correlazione con l’ambiente in cui si espleta. Si può concludere che la buona salute non deve rispondere solamente ad assenza di principi biologici di malattia per essere tale, ma deve abbracciare molti aspetti per essere considerata totale, completa e perfetta compagna dell’esistenza.
Il progressivo aumento dell’età media e di conseguenza dell’età dei pazienti che si sottopongono a cure odontoiatriche, ha prodotto la necessità sempre maggiore di concentrarsi sul ripristino dei tessuti perioriali nell’ottica di ottenere un aspetto che soddisfi le esigenze estetiche del paziente. A tale scopo è utile essere in grado di intervenire sulle modificazioni di queste aree di grande interesse estetico.
Molteplici fattori agiscono sulle labbra e sull’intero volto, conferendogli un aspetto senescente; tra i fattori intrinseci annoveriamo l’attività muscolare perpetuata e quotidiana dei muscoli mimici che porta nel tempo alla formazione di solchi e rughe. I fattori estrinseci, invece, che influenzano la morfologia dei tessuti periorali sono soprattutto l’eccessiva esposizione al sole ed il fumo.
Le aree di competenza odontoiatrica e quindi gli inestetismi su cui più di frequente si sarà chiamati a intervenire sono le rughe del bordo mandibolare, quelle della regione dei muscoli mimici periorali, quelle della commisura labiale e i cedimenti delle labbra, le rughe del “codice a barre”, quelle della piega naso-geniena e zigomatico-malare.
Volendoci concentrare sulle labbra, area dove più spesso l’odontoiatra potrà essere chiamato in causa, possiamo notare che in gioventù l’ipertrofia mucosa e ghiandolare aumentano i volumi delle labbra fino alla pubertà; successivamente per cambiamenti dei tessuti di supporto comincia la diminuzione. L’invecchiamento provoca diminuzione dell’altezza del labbro superiore ed inferiore: il labbro superiore per “cedimenti” tende a ridurre l’esposizione incisiva mascellare, mentre “cedimenti del labbro” inferiore tendono ad aumentare l’esposizione degli incisivi inferiori a riposo e in movimento, in particolare durante l’eloquio. Si riduce anche la dimensione antero-posteriore, il bordo vermiglio inizialmente ben definito assume un aspetto piatto e perde di definizione così come l’arco di Cupido. La perdita di volumi interessa anche il filtro mento-labiale, il filtro naso-labiale e le colonne del filtro dove vengono quindi a crearsi ombre e solchi che danno vita a rughe ed inestetismi. Riconosciuta la centralità della perdita di volumi nel processo di invecchiamento del volto il ruolo dell’odontoiatra risiede nella cura dei tessuti, così da poter aiutare a preservare un aspetto giovane e sano; in quest’ottica l’odontoiatria gioca un ruolo significativo nel ripristino dell’estetica dei tessuti periorali, NON solo in persone anziane, ma in tutti coloro che approcciandosi a restauri in zona estetica si sottoporranno a procedure necessarie ad ottenere un completo soddisfacimento morfo-funzionale.
Esiste la possibilità di eseguire riabilitazioni mediante filler riassorbibili e non riassorbibili; questi ultimi sono stati creati per ridurre la necessità di intervenire più volte ed i costi perpetuati con i filler a breve durata. Sebbene in certe circostanze possano dare buoni risultati, questi danno spesso luogo a complicanze che obbligano a iniezioni di cortisonici a livello sistemico o in altri casi a reintervento chirurgico per rimuovere il filler innestato. Al contrario i filler riassorbibili danno risposte infiammatorie o complicanze molto più di rado e in ogni caso solitamente risolvibili con iniezioni di hyaluronidasi.
I “riempitivi” riassorbibili attualmente tra i più utilizzati sono a base di acido ialuronico; si tratta di materiali di derivazione naturale e/o sintetica, che vengono iniettati con l’ausilio di sottili aghi all’interno della mucosa nelle aree che hanno perso volumi. La maneggevolezza, la facilità di esecuzione della tecnica, la minima invasività, e gli alti livelli di soddisfazione dei pazienti rendono i filler riassorbibili un approccio di grande attualità nel ripristino dei tessuti molli periorali.
Vantaggi
Eliminazione o riduzione di rughe e solchi del volto
Rivolumizzare le labbra e contrastare cedimenti
Valorizzazione il contorno del viso
CONDIVIDI SU